martedì 23 luglio 2013

GRAZIANO CECCHINI IN AA.VV. Al di la della Destra e della Sinistra.... Dopo il Libro Manifesto Nuova Oggettività

GRAZIANO CECCHINI IN  AA.VV. Al di la della Destra e della Sinistra....
Dopo il Libro Manifesto Nuova Oggettività 

“ La Carmelina, 2013”

A cura di Sandro Giovannini e Roby Guerra

Prefazioni di: Giovanni Sessa, Sandro Giovannini, Roby Guerra, Antonio Saccoccio, Graziano Cecchini, Luigi Tallarico, Zairo Ferrante


INTERVISTE A: Luigi Tallarico, Antonio Saccoccio, Luigi Sgroi,,Giovanni Sessa, Francesco Sacconi, Paolo Melandri,  Vitaldo Conte, Giuseppe Casale, Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio Diedo,  Pierluigi Casalino (*di Alessia Mocci), Graziano Cecchini,  Alessio Brugnoli, Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi-Zairo Ferrante -  Luca Siniscalco,  Maria Antonietta Pinna, Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani, Francesca De Carolis,  Daco, Seconda Carta, Mauro Biuzzi, Roby Guerra, Sandro Giovannini.

 “….Recuperare l’eroismo della persona ed inserirlo nel progetto della comunità, significa veramente andare realisticamente al di là della destra e della sinistra, qualsiasi cosa temano i nostalgici di qualsiasi provenienza o setta.  .”   Sandro Giovannini

“… Contro la nobile sterile casta destrorsa/sinistrorsa, neuroni specchio avariati... Da rott-amare!
Compresi Laio, Giocasta e Edipo...  Noi negli anni dieci/duemila siamo figli di Icaro e Venere, semmai, nati nella nuova Odissea, monoliti e  Hal 9000 infanti..”  Roby Guerra


INTERVISTA  A  GRAZIANO CECCHINI: futurismo-arte-rivoluzione  (ESTRATTO)

D – Graziano,  recentemente un tuo grande ritorno all'arte contemporanea e alla "Pittura" pura. Decine di nuove opere, dall'eremo toscano...  in realtà un ritorno. Pochi sanno che tu dipingi da decenni!
R- Il mio primo quadro risale a quando avevo dodici anni. Da allora non viaggio mai senza un blocco dove prendere “appunti” per i quadri futuri.
E devo ammettere che la mia produzione è difficilmente catalogabile e incasellabile in un unico stile. Per me è molto importante il percorso artistico che porta a nuove provocazioni e nuovi stili. La pittura è anche alla base delle mie performance, se non avessi conosciuto i colori, i pigmenti, non sarei mai riuscito a creare l’impatto visivo di certi contrasti cromatici. Fontana di Trevi non sarebbe mai esistita e così Piazza di Spagna. Loro sono la punta dell’iceberg della mia produzione artistica. In Toscana l’ampio spazio a disposizione mi ha dato la possibilità di affrontare tele importanti e di confrontarmi con la scultura. Marmo, legno…. A volte non ci credono, ma per me non è affatto difficile spaziare da un quadro ad una scultura per poi dedicarmi allo studio anatomico di una mano o all’architettura di un palazzo. Anche se da autodidatta, ho studiato sempre e continuo a farlo. Ecco perché mi incazzo quando, ancora oggi, spacciano per provocazioni tele imbrattate da secchiate di vernici o stupidaggini del genere! Di fronte a opere come quelle chiedo sempre: “bene, ora fatemi vedere come ci siete arrivati, qual è il percorso, il significato…”.
Il taglio della tela fatto da Fontana non voleva essere un’opera d’arte. Voleva essere un messaggio, un punto di non ritorno: da quel momento in poi bisognava “andare oltre”, oltre la superficie, oltre la prima percezione delle cose.
Oggi non si possono continuare a fare tagli sulle tele! Oggi non ha più senso! Bisogna tornare indietro per andare avanti. E’ l’unico modo per dare all’arte qualcosa in più. Sfruttare la tecnologia senza dimenticare le grandi tecniche del passato.










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noi cani senza lacci ne padroni