lunedì 30 aprile 2012

futurismo x marinetti = 2012

il Futurismo si moltiplica.....................................................................................
3 maggio  vi aspettano i rebecca al teatro centrale Carlsberg.

Ferrara capitale di bellezza

Ferrara capitale di bellezza

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domenica 29 aprile 2012

SECOND LIFE- mondi virtuali


Mondi Virtuali

Graziano Cecchini al Mic

A che serve una piattaforma come Second Life? Dipende dall’interesse e dalla capacità di chi l’utilizza naturalmente, ma in generale a diffondere “in remoto” contenuti con un elevato impatto grafico ed emotivo, che siano realizzati all’interno della piattaforma o che tramite essa siano veicolati. Non a caso le arti visive (fotografia, scultura, architettura) sono tra le più diffuse nel mondo virtuale della Linden Lab, sia pure utilizzando come supporto prims al posto di marmo, pellicola fotografica, cemento armato o vetro). Tuttavia a mio parere uno degli utilizzi più piacevoli di Second Life può anche essere quello di realizzare eventi in cui diffondere una maggiore consapevolezza riguardo a tematiche specifiche, dalla scienza alla letteratura all’arte. Per questo apprezzo progetti come Museo Virtuale, Imparafacile, Scienza on the Road e naturalmente le attività svolte al Mic da Maxi Lane (aka Marina Bellini) e i suoi collaboratori nell’ambito del progetto Imagin@rium.
L’evento più recente a cui ho assistito “in avatar e pixel” è stato un incontro con Graziano Cecchini artista di cui, come penso la maggior parte dei presenti, avevo finora sentito solo parlare per l’eco mediatico di alcune performance come quando colorò di rosso l’acqua della fontana di Trevi, o lanciò 250 mila (per altre fonti 500 mila) palline colorate dalle scalinate di Trinità dei Monti Piazza di Spagna o ancora la “tentata irruzione” nella casa del Grande Fratello a Cinecittà (perfettamente riuscita secondo le intenzioni dell'artista). Sentire dalla viva voce di Cecchini come in realtà tutte queste performance (ed altre come la realizzazione di una formidabile porta fatta di blocchi di marmo grezzi estratti dalla breccia medicea in concomitanza con l’apertura del Festival della Creatività a Firenze nel 2010) siano state il frutto di un lavoro meticoloso, teso anzitutto a studiare il contesto in cui si sarebbero svolte così da non causare danni a monumenti, persone o ambiente e quindi pensate sempre per lanciare un messaggio “sfruttando” i meccanismi della comunicazione di massa mi ha fatto pensare quanto poco filtri, nella maggior parte dei casi, di quello che sono le intenzioni di un artista rispetto al riassunto breve e spesso distorto che ne fanno i media in un paese in cui ancora pochi anni or sono un ministro (Giulio Tremonti) dichiarava che “con la cultura non si mangia”.
Ecco dunque che Second Life può essere anche lo strumento per 1) diffondere una maggiore e migliore conoscenza sull’opera di un artista e sulle sue motivazioni 2) capire quale messaggio l’artista abbia voluto dare e come si arrivato a dar vista alla performance o all’opera d’arte specifica 3) riflettere sul costante rischio di manipolazione cui siamo soggetti da parte dei media tradizionali. Che Second Life e i mondi virtuali (ma direi tutti i social media) siano spesso stati interpretati in maniera pesantemente negativa come luoghi di futile quando non pericolosa evasione non mi stupiva in precedenza (dato che nel mondo dell’informazione ci lavoro bene o male da una dozzina d’anni e più ormai), ma a questo punto mi è anche chiaro perché nel paese che solo nella sua capitale possiede oltre il 50% dell’intero patrimonio artistico e che potrebbe uscire della crisi economica attuale semplicemente “riscoprendo” e valorizzando il suo sconfinato patrimonio culturale con l’utilizzo delle nuove tecnologie, ancora la vulgata corrente voglia che “la cultura non si mangia” e che quindi è inutile occuparcene, tanto più in un periodo così nero. Signori, aprite gli occhi: Second Life può servire a ricollegarvi al mondo virtuale molto più dei media “tradizionali”, per questo forse fa così paura.

venerdì 27 aprile 2012

NUOVI TREND, DAI TESSUTI VINTAGE RINASCE LA COUTURE - X ARTE E' IL PROGETTO DI DESIGN DA RECUPERO MATERIALI MAISON pubblicata da Graziano Cecchini RossoTrevi il giorno venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 9.


NUOVI TREND, DAI TESSUTI VINTAGE RINASCE LA COUTURE - X ARTE E' IL PROGETTO DI DESIGN DA RECUPERO MATERIALI MAISON

pubblicata da Graziano Cecchini RossoTrevi il giorno venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 9.46 ·
ANSAMODA: NUOVI TREND, DAI TESSUTI VINTAGE RINASCE LA COUTURE - X ARTE E' IL PROGETTO DI DESIGN DA RECUPERO MATERIALI MAISON
Presentato a Il Margutta RistorArte - Roma


Dopo Caterina Gatta che ha riutilizzato i tessuti vintage di Lancetti per la minicollezione presentata ai Mercati di Traiano durante le sfilate di Altaroma, arriva X Arte progetto di design artistico con materiale di recupero delle maison storiche, da un'idea di Graziano Cecchini (RossoTrevi) e Ludovica Cirillo (by Ludo). Presentato a Roma il progetto ha avuto l'adesione degli atelier storici, Sarli, Gattinoni, Curiel, Balestra, Lancetti. Vi hanno partecipato l'architetto Massimo Arlecchino della Fondazione Valore Italia, Stefano Dominella (maison Gattinoni) Alberto Terranova (maison Sarli) e Ninfo Burruano per Lancetti.'Avere un'ottica diversa del materiale che noi della moda usiamo e' un arricchimento - ha detto Dominella - Spesso la Maison Gattinoni sperimenta materiale alternativo.

Quest'anno per Alta Roma ha puntato sul PVC, lo scorso anno sulla latta e noi stessi stampiamo i tessuti.
Ci piace molto l'idea di prevedere una mostra che potrebbe creare delle sinergie anche con il mondo della produzione industriale.'Le sinergie tra campi diversi - ha aggiunto Terranova - sono sempre forze da condividere che possono dare vita a scambi culturali e alla realizzazione di oggetti di design unici e esclusivi. Per questo motivo abbiamo subito aderito'. Burruano, che per oltre 20 anni ha collaborato con Lancetti ha ricordato che 'sempre lo stilista-artista si e' ispirato alla pittura e spesso anche alla scultura, ad esempio a Calder. Quindi piu' che mai questo progetto e' in sintonia con lo spirito di Lancetti.Dai tessuti e dagli abiti possono nascere con il riuso di componenti tecno nuovi creazioni'. (Ansa)
http://issuu.com/thetis/docs/f-stone-02

IL Rock Duro di Graziano Cecchini
 su F Stone magazine

Intelligenza Artificiale su Divenire


Intelligenza Artificiale su Divenire

fonte Estropico visioni del futuro
Segnalo che la AIT ha pubblicato un numero speciale di Divenire dedicato all'Intelligenza Artificiale. In passato non ho esitato a criticare le scelte editoriali della AIT (qui e qui), ma questa volta segnalo volentieri la loro rivista, se non altro perche', una volta tanto e contrariamente al solito, posso parlare di Stefano Vaj in maniera positiva! ;-) E per riconfermare che la polemica con i nostri cugini non ci impedisce di apprezzarne l'attivita' di divulgazione.

Dal sito di Divenire:

Intelligenze artificiose (Stefano Vaj) sostiene che il tema dell'automa (esecuzione di programmi antropomorfi o zoomorfi su piattaforma diversa da un cervello biologico) resta tuttora circondato da un vasto alone di misticismo: quando non viene negata in linea di principio la fattibilità dell'IA, ne viene esagerata escatologicamente la portata.

La maschera dell'intelligenza artificiale (Salvatore Rampone) indaga gli equivoci concettuali sottostanti alla domanda se una macchina abbia intelligenza o possa pensare.

Il problema filosofico dell'IA forte e le prospettive future (Domenico Dodaro) Analizza il tema della coscienza semantica mettendo in luce i suoi aspetti corporei e la possibilità di implementarli in sistemi artificiali. Sono valutati sia i limiti tecnologici e computazionali della riproduzione artificiale della coscienza (intesa come una facoltà del vivente) sia i programmi di ricerca più fecondi al fine di arginarli.

Cervelli artificiali? (Emanuele Ratti) espone il progetto di ricerca forse più ardito nel campo dell'IA che emula funzioni e organi biologici: il cervello artificiale di Hugo de Garis, introducendo concetti chiave di questo settore disciplinare come rete neurale e algoritmo genetico.

Automi e lavoratori. Per una sociologia dell'intelligenza artificiale (Riccardo Campa) sposta l'attenzione sull'impatto economico e sociale della computerizzazione e della robotizzazione. Quali effetti sull'occupazione e quali correttivi per massimizzare i benefici e minimizzare gli effetti indesiderati? Proiettando il tema nel futuro, vengono analizzati i possibili scenari, in dipendenza di diverse politiche (o non-politiche) dello sviluppo tecnologico.

Il nostro cervello cinese (Danilo Campanella) riporta l'origine dei calcolatori moderni all'antica Cina. Utilizzando matematica, teologia e misticismo, i cinesi elaborarono i primi rudimenti del linguaggio binario, poi rubato dagli occidentali.

Alan Turing: uno spirito transumanista (Domenico Dodaro) Sono esposte le ragioni per cui Turing può essere definito un pensatore transumanista. Il matematico inglese è in genere descritto solo come padre dell'IA tradizionalmente intesa. L'analisi dell'autore dimostra invece la sua vicinanza ai temi delle "nuove scienze cognitive" e della computazione complessa (o ipercomputazione).

Passato, presente e futuro dell'Intelligenza Artificiale (Bruno Lenzi). L'articolo mostra, su un arco temporale molto ampio, fallimenti, riuscite, pericoli e scoperte delle scienze cognitive, sottolineando che l'IA non è questione solo tecnico-scientifica, racchiude germogli e frutti maturi in ogni area del sapere, e potrebbe essere molto diversa dall'intelligenza umana.

Post-embodied AI (Ben Goertzel). L'autore, uno dei principali sostenitori dell'AI forte, analizza la questione filosofica dell'embodiment: una intelligenza artificiale forte (capace di risolvere problemi in domini nuovi, di comunicare spontaneamente, di elaborare strategie nuove) deve necessariamente avere un body?

Nanotecnologia: dalla materia alle macchine pensanti (Ugo Spezza) spiega questo ramo della scienza applicata che progetta nanomacchine e nanomateriali in molteplici settori di ricerca: biologia molecolare, chimica, meccanica, elettronica ed informatica. L'articolo presenta le applicazioni già esistenti e le fantastiche potenzialità progettuali, dai nanobot per il settore medico ai neuroni artificiali.

Verso l'Intelligenza artificiale generale (Gabriele Rossi) introduce la Matematica dei Modelli di Riferimento degli iLabs ed esplora i potenziali vantaggi di questa prospettiva alla luce di alcune questioni teoriche di fondo che pervadono tutta la storia della disciplina.

Ich bin ein Singularitarian (Giuseppe Vatinno) è una recensione di La singolarità è vicina di Ray Kurzweil.

Dal sito della Sestante Edizioni:

Il quinto volume di Divenire è interamente dedicato al tema dell’intelligenza artificiale. Gli autori hanno affrontato la questione da vari punti di vista, sulla base delle proprie competenze specialistiche, offrendo un’analisi ad ampio spettro che spazia dall’ingegneria alla filosofia, dalla sociologia alla futurologia. Il fronte più avanzato della ricerca scientifica si sta occupando da anni del problema della riproducibilità tecnica della coscienza e dell’autocoscienza, nonché delle capacità motrici e interattive delle macchine “intelligenti”. I risultati non sono interpretabili in senso univoco, ma diventa sempre più chiaro che il problema dell’intelligenza artificiale non è soltanto tecnico-ingegneristico. Da un lato, sono necessarie anche competenze nelle scienze umane (per esempio in linguistica, filosofia, psicologia, ecc.)  per costruire la macchina. Dall’altro, si sente la necessità di analizzare nella prospettiva delle scienze sociali (economia, sociologia, politologia, ecc.) le conseguenze per l’intera società che queste invenzioni e scoperte producono.


Leggi tutto: Estropico Blog: Intelligenza Artificiale su Divenire http://estropico.blogspot.com/2012/02/intelligenza-artificiale-su-divenire.html#ixzz1tERPqFsv

giovedì 26 aprile 2012

"Solo donna” di Elisabetta Comastri



“Solo donna” di Elisabetta Comastri, seconda posizione della sezione C del Secondo Concorso Oubliette

“Solo donna” di Elisabetta Comastri, seconda posizione della sezione C del Secondo Concorso Oubliette
apr 26, 2012
Solo donna” di Elisabetta Comastri si aggiudica la seconda posizione nella sezione C (poesia inedita) del Secondo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 02” promosso dalla web-magazine OublietteMagazine e dalla Faster Keaton Produzioni.

“Solo donna” è risultata vincente per delle caratteristiche poetiche che ora saranno rese note.
“Solo donna”
Fragile sento
questo tempo che scivola
e che la mano teme
come vetro di una bottiglia vuota.
L’ovatta del cuore
tenta di salvare la caduta
e attendo assetata
i riposi del porto
che sarà con le tue mani.
Latita nel futuro
l’attesa delle tue labbra
protese e promesse
dal mio desiderio indecente
come una vergine profanata
da squallore di quadrivi quotidiani.
Sarà di nuovo rosso di tramonti
che abbracceranno le nostre schiene
e dalla mia bottiglia
tracannerò il tuo liquore
di pelle e di odori.
Né vergine né madre
solo donna
intera di te.

“Solo donna” è una poesia inedita con un totale di ventitré versi, divisa in cinque parti delimitate dall’unico esempio di punteggiatura nel testo: il punto. La mancanza di punteggiatura è una scelta che definisce la volontà dell’autrice di lasciare in sospeso l’interpretazione fonica ed il sentimento sentito. Infatti, si potrebbe seguire due strade ben definite nell’interpretare “Solo donna”: una malinconica ed una briosa.

“Fragile sento/ questo tempo che scivola/ e che la mano teme/ come vetro di una bottiglia vuota.”
L’io, nel presente, si rende conto del tempo che scorre, un fragile scorrere che corrode la mente in continuo riflettere sul trascorso; tempo che scivolando provoca un presagio di dolore come una mano che incontra i cocci di una bottiglia.

“L’ovatta del cuore/ tenta di salvare la caduta/ e attendo assetata/ i riposi del porto/ che sarà con le tue mani.”
Un morbido cuore, un morbido sentimento cerca di salvaguardare il male di ogni giorno e l’Io attende inaridito dall’attesa l’incontro con le mani che sogna, che hanno sempre riscaldato le sue.

“Latita nel futuro/ l’attesa delle tue labbra/ protese e promesse/ dal mio desiderio indecente/ come una vergine profanata/ da squallore di quadrivi quotidiani.”
Il fantasticare è inesauribile e sogna il futuro, l’incontro con le labbra amate che si avvicinano, il sentirsi scandalosi per questi desideri. L’Io simile ad una fanciulla ancora casta che, però, viene oltraggiata da immagini sconvenienti al suo stato d’essere, alla sua tenera età.

“Sarà di nuovo rosso di tramonti/ che abbracceranno le nostre schiene/ e dalla mia bottiglia/ tracannerò il tuo liquore / di pelle e di odori.”
L’immaginazione nel suo procedere utilizza spesso dei ricordi del passato, ricordi dal sapore mieloso, e dunque troviamo un divagare nella speranza di ritrovare il rosso di un tramonto antico che riscalda i corpi dei due innamorati, la loro pelle ed il loro odore.

“Né vergine né madre/ solo donna/ intera di te.”
Ed è l’inno di una donna che si sente profondamente donna. Una fanciulla che perse la sua giovinezza per amore, una madre che continua a vivere la sua femminilità senza contrasti di ruoli. Una donna che ha trovato la sua interezza nell’amore