venerdì 25 ottobre 2013

maria katia doria: Fendi in Rosso

maria katia doria: Fendi in Rosso: Lancio del nuovo profumo di Fendi e si accende la diatriba con Graziano Cecchini, il futurista contemporaneo che colorò di rosso l’acqua ...

domenica 20 ottobre 2013

intervista Rossotrevi x Acquarossa...... secolo XIX Genova

sabato 19 ottobre 2013

19 ottobre - Remember-Rosso Trevi... BEAUTIFUL!


LA PRIMA RIVISTA PER TUTTE LE ETÀ FORME E TALENTI PERCHÈ TUTTI SIAMO BELLI E VALIAMO! ©

CONTROCORRENTE

19 OTTOBRE-REMEMBER-ROSSO TREVI
Categories: ARTE


L’ULTIMO DEI FUTURISTI, L’ARTISTA GRAZIANO CECCHINI, AUTO-CELEBRA CON QUESTO SUO SCRITTO IL 19 OTTOBRE DI SEI ANNI FA, GIORNO IN CUI I ROMANI (E NON SOLO) SI SVEGLIARONO E TROVARONO NELLA FONTANA DI TREVI ACQUA ROSSO VIVO. FU SCANDALO, PER ALCUNI ORRORE PURO, MEDIA E TELEVISIONI SCATENATI, MENTRE L’AUTORE (FORSE) SGHIGNAZZAVA…BUON COMPLEANNO GRAZIANO CECCHINI E MILLE FONTANE ROSSE ANCORA PER AMORE DELL’ARTE!

Testo di Graziano Cecchini, a cura di Francesca Ancona
6-anniversario-fontana-trevi-rossa-graziano-cecchini

AcquaRossa 18 ottobre 2013, mattina.

Il telefono squilla a ripetizione, viene intasato anche dagli sms degli amici romani. La mia pagina Facebook è piena di congratulazioni.
Immediatamente penso… ma è domani!
Non oggi, non il 18 ottobre ma il 19 ottobre è l’anniversario, il sesto per l’esattezza, diFontana di Trevi!
Ma… attenzione.
Non sono gli auguri per l’anniversario dell’opera che ha fatto il giro del mondo, che è sui cataloghi d’arte e che mi ha fatto conoscere al grande pubblico.
E infatti le congratulazioni sono per altro, anche se in un certo senso si tratta proprio di lei, di Fontana di Trevi: chissà perché in molti pensano che la Fendi ed io stiamo collaborando… forse perché Roma è tappezzata dai manifesti del lancio del nuovo profumo della maison.
Ai primi rispondo sereno: “Sì, l’ho vista anche io la pubblicità Acquarossa di Fendi,…. Sì, lo so, il collegamento con Fontana di Trevi rossa è immediato anche se non usa la Fontana come sfondo alla modella che, sì, LO SO, è proprio la figlia di Mastroianni….”
In effetti, più ci si pensa è più è ovvio. Il collegamento.
L’utilizzo dell’immaginario comune: Acquarossa=RossoTrevi. 
Soprattutto dopo che la Fendi ha sponsorizzato il restauro della Fontana e ha fatto in modo che, giustamente, si sapesse.
Ancora di più il collegamento lo fanno coloro che hanno visto a fine giugno la trasmissione “Il Viaggio” di Pippo Baudo su Rai3, dove il sottoscritto e la Fendi sono stati interpellati per parlare proprio di Fontana di Trevi!
Che dire? 
Non è la prima e non sarà l’ultima volta che uno stilista utilizza l’opera di un artista per una nuova linea – di abiti, di profumi, …- e si deve ammettere che i creativi della maison sono stati molto sottili a creare suggestive assonanze senza calcare troppo la mano sul monumento romano per eccellenza…. anche l’accostamento del viso della figlia dell’attore che, insieme alla Eckberg, ha reso celebre per primo la Fontana è stato un colpo di fioretto mica male….
Bravi, bravi, BRAVI! 
E’ questo che significa creare sinergie, nuove equazioni tra “brand” differenti!
Ed è proprio questo che vorremmo veder fare ai nostri creativi italiani: creare sistema e rilanciare i nostri prodotti, i nostri artisti, i nostri monumenti, i nostri “luoghi di cultura”!
C’è solo un però: ai miei amici e conoscenti io ho dovuto spiegare che NO, NON STO COLLABORANDO con la signora Fendi, nonostante l’assonanza e il rimando immediato alla mia opera. …E pensare che la signora Silvia Venturini Fendi, presidente della settimana dell’alta moda romana, AltaRoma, di me aveva già sentito parlare in occasione dell’apertura del 6 luglio 2012 proprio della settimana della moda romana, con una mia opera (“Le Tre Grazie”, realizzata in collaborazione con la giovane Ludovica Cirillo) esposta presso il First Luxury Art Hotel in via del Vantaggio a Roma.
E se proprio il suo entourage non fosse riuscito a reperire il mio numero di cellulare, beh, la mia pagina Facebook è ben visibile e facilmente riconoscibile con il nome diGraziano Cecchini RossoTrevi. 
Ringrazio vivamente la maison Fendi per avere, in questo caso, disatteso la mia paternità sull’evento di Fontana di Trevi, come dire il mio diritto d’autore, così enfatizzando l’opera d’arte e la mia figura d’artista agli occhi del mondo della moda!
…Visto che la presentazione del profumo coincide con l’anniversario “ROSSOTREVI”, potremmo darci appuntamento il prossimo anno per festeggiare insieme…
Difficile sbagliarsi. 
Impossibile non trovarmi. 
Graziano Cecchini
graziano-cecchini
L’artista futurista, autore, tra tante, il 19 Ottobre 2007 della Fontana di Trevi rossa, Graziano Cecchini

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venerdì 18 ottobre 2013

just for one day

http://www.youtube.com/watch?v=iV65-P266WY



6°anniversario  di fontana di trevi   Rossa    il ROSSOTREVI  dell'acqua.

AcquaRossa

18 ottobre 2013, mattina.
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>Il telefono squilla a ripetizione, viene intasato anche dagli sms degli amici romani. La mia pagina Facebook è piena di congratulazioni.
>Immediatamente penso… ma è domani!
>Non oggi, non il 18 ottobre ma il 19 ottobre è l’anniversario, il sesto per l’esattezza, di Fontana di Trevi!
>Ma… attenzione.
>Non sono gli auguri per l’anniversario dell’opera che ha fatto il giro del mondo, che è sui cataloghi d’arte e che mi ha fatto conoscere al grande pubblico.
>E infatti le congratulazioni sono per altro, anche se in un certo senso si tratta proprio di lei, di Fontana di Trevi: chissà perché in molti pensano che la Fendi ed io stiamo collaborando… forse perché Roma è tappezzata dai manifesti del lancio del nuovo profumo della maison.
>Ai primi rispondo sereno: “Sì, l’ho vista anche io la pubblicità Acquarossa di Fendi,…. Sì, lo so, il collegamento con Fontana di Trevi rossa è immediato anche se non usa la Fontana come sfondo alla modella che, sì, LO SO, è proprio la figlia di Mastroianni….”
>In effetti, più ci si pensa è più è ovvio. Il collegamento.
>L’utilizzo dell’immaginario comune: Acquarossa=RossoTrevi.
>Soprattutto dopo che la Fendi ha sponsorizzato il restauro della Fontana e ha fatto in modo che, giustamente, si sapesse.
>Ancora di più il collegamento lo fanno coloro che hanno visto a fine giugno la trasmissione “Il Viaggio” di Pippo Baudo su Rai3, dove il sottoscritto e la Fendi sono stati interpellati per parlare proprio di Fontana di Trevi!
>
>Che dire?
>Non è la prima e non sarà l’ultima volta che uno stilista utilizza l’opera di un artista per una nuova linea – di abiti, di profumi, …- e si deve ammettere che i creativi della maison sono stati molto sottili a creare suggestive assonanze senza calcare troppo la mano sul monumento romano per eccellenza…. anche l’accostamento del viso della figlia dell’attore che, insieme alla Eckberg, ha reso celebre per primo la Fontana è stato un colpo di fioretto mica male….
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>Bravi, bravi, BRAVI!
>E’ questo che significa creare sinergie, nuove equazioni tra “brand” differenti!
>Ed è proprio questo che vorremmo veder fare ai nostri creativi italiani: creare sistema e rilanciare i nostri prodotti, i nostri artisti, i nostri monumenti, i nostri “luoghi di cultura”!
>
>C’è solo un però: ai miei amici e conoscenti io ho dovuto spiegare che NO, NON STO COLLABORANDO con la signora Fendi, nonostante l’assonanza e il rimando immediato alla mia opera. …E pensare che la signora Silvia Venturini Fendi, presidente della settimana dell’alta moda romana, AltaRoma, di me aveva già sentito parlare in occasione dell’apertura del 6 luglio 2012 proprio della settimana della moda romana, con una mia opera (“Le Tre Grazie”, realizzata in collaborazione con la giovane Ludovica Cirillo) esposta presso il First Luxury Art Hotel in via del Vantaggio a Roma.
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>E se proprio il suo entourage non fosse riuscito a reperire il mio numero di cellulare, beh, la mia pagina Facebook è ben visibile e facilmente riconoscibile con il nome di Graziano Cecchini RossoTrevi.
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>Ringrazio vivamente la maison Fendi per avere, in questo caso, disatteso la mia paternità sull’evento di Fontana di Trevi,come dire il mio diritto d’autore,così enfatizzando l’opera d’arte e la mia figura d’artista agli occhi del mondo della moda!
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>…Visto che la presentazione del profumo coincide con l’anniversario “ROSSOTREVI”,potremmo darci appuntamento il prossimo anno per festeggiare insieme…
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>Difficile sbagliarsi.
>Impossibile non trovarmi.
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>Graziano Cecchini
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Marcello Francolini

lunedì 14 ottobre 2013

IL Futurista magazine: la Cultura è Cosa Nostra.

IL Futurista magazine: la Cultura è Cosa Nostra.: la Cultura è Cosa Nostra. New Cultural Economy   In un periodo di incertezze e tensioni economiche la via pi...

la Cultura è Cosa Nostra.


la Cultura è Cosa Nostra.



New Cultural Economy 

In un periodo di incertezze e tensioni economiche la via più sicura è quella che passa dalla storia, quella che tutti i grandi personaggi e le grandi menti del nostro Paese, nei secoli, hanno percorso.
Questa via si chiama Cultura.
Ma non una cultura accademica, chiusa nei musei, una cultura che parla e si integra con il territorio, una cultura che crei un circuito economico che in pochi passi si auto-alimenti e crei, di conseguenza, un circuito economico organizzato.

I punti fondamentali di questo nuovo modo di fare economia e cultura passa da pochi ma ben definiti step:
  1. considerare la cultura in ogni sua espressione, e in ogni sua forma dal punto di vista locale, nazionale, internazionale;
  2. cultura significa risorse economiche e per questo necessita di un vero e proprio piano strategico integrato che preveda obiettivi a breve, medio e lungo termine;
  3. nel XXI secolo cultura è sinonimo di contaminazione. Contaminazione tra diverse discipline artistiche ma anche tra luoghi e opere, tradizione, storia e innovazione, percorsi artistici e di marketing, con un occhio sempre volto alla comunicazione, al target, agli obiettivi;
  4. la valorizzazione della cultura locale e del territorio dovrà poi uscire dai propri confini per passare alla cassa di risonanza dell’estero, attraverso azioni culturali di più ampio respiro dalle quali attingere per manifestazioni successive.

La provvidenziale inestimabile risorsa della cultura si sta facendo largo presso numerose amministrazioni, soprattutto estere.
Un esempio?
Uno tra i più recenti: Marsiglia.
Marsiglia è stata nominata Capitale Europea della Cultura 2013: gli investimenti sono stimati in circa 680 milioni di euro, il budget della locale Camera di Commercio pari a 62 milioni di euro quasi esclusivamente investiti nel campo della cultura.
Le stime della ricaduta economica sono in rapporto 1 a 6 per ogni euro investito.
Marsiglia non è l’esempio più fulgido di ciò che alcune amministrazioni europee e non stanno facendo (vd Berlino, Londra, Istanbul), ma è uno dei casi che rende plausibile la via della

cultura come motore preziosissimo per far decollare l’economia, il territorio, il turismo tutti i giorni dell’anno.

Storia, territorio, cultura (locale e nazionale), contaminazione, arte, idee, comunicazione e programmazione: questi gli ingredienti universali per la New Cultural Economy.



















sabato 12 ottobre 2013

Tanti futuristi contemporanei. Futurismo 2.0? Ecco i libri dopo Marinetti

Tanti futuristi contemporanei. Futurismo 2.0? Ecco i libri dopo Marinetti
Tanti futuristi contemporanei. Futurismo 2.0? Ecco i libri dopo Marinetti

ROMA - Futurismo 2.0? Ecco i libri dopo Marinetti. Archiviato il centenario del futurismo del 2009 come un grande e semplice omaggio storico a quella che fu forse la più grande avanguardia italiana? Forse per la critica d'arte convenzionale o per gli esperti del secondo novecento. A quanto pare dal 2000 a oggi, al contrario, effetto anche dell'avvento di massa del web, pronipoti di Marinetti segnalano ormai un patrimonio di iniziative, convegni e pubblicazioni confermate anche da Wikipedia con tanto di futuristi contemporanei evidenziati. Oppure case editrici ben note o specializzate e underground... e non solo Graziano Cecchini e la fontana rossa colorata di Trevi dell'ottobre 2007, in certo modo detonatrice (evento in Italia sottovalutato, ma non dal New York Times e all'estero). A quanto pare il ritorno 2.0 del futurista trova in prima linea, poeti sorprendenti e accademici atipici universitari o delle Belle Arti, diversi nell'area di Roma Capitale. Un centenario minore, ma segnalato persino a Ferrara, nel 2009 persino riunì quasi tutti i nuovi promotori, a cura di Roby Guerra, autore del libro sul piano almeno pubblicistico più rilevante per i tipi di Armando Editore (nota da 50 anni per libri di testo per le scienze umane e sociali, Popper, McLuhan, Bion, tra gli autori lanciati in Italia di gran fama): ovvero, Futurismo per la Nuova Umanità... 2012), presentato esplicitamente così: "La storia del futurismo dopo Marinetti". In quel convegno e video set, parteciparono anche gli stessi Riccardo Campa, Stefano Vaj (oltre a Cecchini e gli stessi via video Antonio Fiore Ufagrà e il gruppo Netfuturismo): ebbene quest'ultimi già nello stesso anno pubblicarono (inclusi gli stessi Guerra e Cecchini) il volume collettivo Divenire 3 futurismo, Sestante ediz. (editing anche per l'università di Bergamo) forse la prima ricognizione postMarinetti a più voci e persino di carattere sociologico e postumano; Campa e Vaj, rispettivamente mantovano-sociologo della scienza nella prestigiosa Jagellonica in quel di Cracovia in Polonia, e – Vaj-milanese, filosofo e avvocato, all'epoca a Padova per Diritto e Tecnologia. Nonché promotori in Italia di un movimento culturale internazionale emergente cosiddetto Transmanista, nato nei paesi anglosassoni, tra filosofia e scienza radicali, prossimo a certo futurismo e-o futurologia scientifica. Gli stessi scrittori cyberpunk celebri Bruce Sterling e William Gibson, lo stesso Robert J. Sawier (noto per la trilogia su Webmind, l'AI senziente emergente da Internet secondo alcune previsioni molto discusse) e pare anche Dan Brown, quello del Codice Da Vinci! Lo stesso Campa nel 2013, poi ha edito Trattato di Filosofia Futurista, per l'editing controculturale Avanguardia 21 curato anche dallo stesso netfuturista Antonio Saccoccio e in cui gravita anche Vitaldo Conte, critico d'arte e performer poeta, entrambi area Roma, docente Belle Arti Roma il secondo e area Univ. Tor Vergata, Saccoccio. Sempre A21 ha inoltre edito, infatti, Manifesti Netfuturisti di Saccoccio e altri e di Conte, il fondamentale per l'arte sperimentale tra fine novecento e inizio 2000 ... Pulsional Gender Art, definito dalla critica stessa, Futurdada con espliciti rimandi alla nuova stagione contemporanea del futurismo. La pubblicistica segnala anche certa ala urfuturista cosiddetta- con Al di là della Destra e della Sinistra (La Carmelina – Ferrara-Roma) del movimento romano Nuova Oggettività.
Squisitamente filosofico a cura del poeta-filosofo Sandro Giovanni, dello stesso Vaj e altri (tra essi lo stesso G. Sessa, già Univ. La Sapienza). Con circa 30 autori noti o emergenti, ad esempio il net artista Daco, la poetessa M.A. Pinna, il filosofo Fabio Scorza, il critico performer Marcello Francolini, il poeta Riccardo Roversi. Infine proprio nel 2013, due convegni significativi: uno in Sardegna a cura della Biblioteca Gramsciana presso Oristano, con Cecchini e Guerra (dove si è promosso un inedito futurismo di sinistra..) e a Roma "Eredità e Attualità del Futurismo" a c. dello stesso Saccoccio (con tutti i futuristi contemporanei presenti, come relatori o video makers) e dello stesso giovane critico d'arte contemporanea, già, sempre nel 2013 a Perugia (con M. Duranti) per la mostra "Dal neofuturismo agrà alla Cosmopittura" (e relativo catalogo edito da Gangemi) di Antonio Fiore Ufagrà, l'ultimo futurista pre 2.0 secondo la critica accreditata (anche per un certo Vittorio Sgarbi che lo volle alla sua Biennale tempo fa). Brevemente, forse gli ultimi epigoni creativi , il tempo lo decreterà o meno, ma certamente un memo contemporaneo stimolante e suggestivo, concreto, per riaffermare l'autentica cultura italiana oltre certo nichilismo liquido, per dirla con Baumann, per rilanciare, in tempi di crisi purtroppo generali, il senso decisivo del futuro perduto.

Nuova Oggettività
Info:
it.wikipedia.org/wiki/Roby_Guerra
futurismoroma2013.blogspot.it
it.wikipedia.org/wiki/Graziano_Cecchini
www.transumanisti.it

venerdì 4 ottobre 2013

Orbace art in progress...


Per una collettiva differente. Perché un progetto artistico sull’Orbace.

Squilla il telefono in macchina, a quanti di voi è mai capitato? Ma forse non a tutti capita che, ah! io parcheggio nella piazzola e poi rispondo, ti chiedano un’idea un po’ diversa per una mostra di artisti “collettiva” elaborando il tappeto sardo. Personalmente mi sto trovando a far miriadi di cose di cui non mi sono spesso dedicato e di cui forse non ho ferrea competenza da esperto da cursus honorum. Però, anche perché lo chiedeva Marco Pili, mi sono documentato e ho visto che il tappeto e la sua elaborazione artistica aveva un panorama enormemente inflazionato. Mi son quindi soffermato sulla materia e ho cercato qualche prodotto della tessitura sarda che meritasse essere recuperato e quale tessuto se non l’orbace? In Sardegna solo ad Arbus dagli anni venti ai primi anni 50 c’erano almeno 600 telai che producevano orbace ora uno solo in Sardegna a Samugheo. Senza chiedermi il perché di questa situazione mi sono chiesto invece cosa si può fare per valorizzarlo e qual è la vera funzione dell’artista? Un po’ riprendendo i concetti di Arte pratica e di intellettuale organico Gramsciani ho pensato che quello dell’orbace potesse essere il campo su cui artisti che credono che l’arte sia uno strumento civile-sociale di testimonianza potesse essere il campo di sperimentazione artistica per poter dare un messaggio importante. Da qui sono partite le richieste agli artisti con cui si collabora con la maggior parte da anni, devo dir la verità in due serate gli artisti sono arrivati a 18, tutti hanno detto subito di sì, probabilmente per paura che un diniego avrebbe fatto scatenare i miei poteri esoterici. Gli artisti che partecipano al progetto utilizzeranno tutti un panno di orbace nero di m 1x1,50. Da tale materiale l’artista dovrà fare un pezzo unico e non avvilire troppo il materiale utilizzato facendolo diventare un mero supporto ovviamente con libera tecnica e libero utilizzo della materia.

Altro punto, non so se a voi capita o è capitato visitare delle mostre così dette collettive, per lo più di plastica, finte in cui di collettivo hanno praticamente poco solo il soggetto e in cui il pseudocuratore vaglia le opere che arrivano in esposizione certe volte censurando e snaturando in pochi secondi il progetto dell’artista che quasi per incanto è giusto solo se corrisponde alle volontà dell’illuminato curatore. Ecco, questo non lo si è voluto fare, se lo si fosse fatto probabilmente non ci sarebbero stati gli entusiastici sì, invece si è voluto creare una situazione in cui collettivamente si potesse elaborare un discorso non solo artistico sull’orbace, riunendoci nel laboratorio tessile, facendo dei laboratori ed elaborando assieme man mano tutte le operazioni inerenti il progetto: vero frutto collettivo organicamente intellettuale di arte pratica.  

Giuseppe Manias
Biblioteca Gramsciana