lunedì 14 ottobre 2013

la Cultura è Cosa Nostra.


la Cultura è Cosa Nostra.



New Cultural Economy 

In un periodo di incertezze e tensioni economiche la via più sicura è quella che passa dalla storia, quella che tutti i grandi personaggi e le grandi menti del nostro Paese, nei secoli, hanno percorso.
Questa via si chiama Cultura.
Ma non una cultura accademica, chiusa nei musei, una cultura che parla e si integra con il territorio, una cultura che crei un circuito economico che in pochi passi si auto-alimenti e crei, di conseguenza, un circuito economico organizzato.

I punti fondamentali di questo nuovo modo di fare economia e cultura passa da pochi ma ben definiti step:
  1. considerare la cultura in ogni sua espressione, e in ogni sua forma dal punto di vista locale, nazionale, internazionale;
  2. cultura significa risorse economiche e per questo necessita di un vero e proprio piano strategico integrato che preveda obiettivi a breve, medio e lungo termine;
  3. nel XXI secolo cultura è sinonimo di contaminazione. Contaminazione tra diverse discipline artistiche ma anche tra luoghi e opere, tradizione, storia e innovazione, percorsi artistici e di marketing, con un occhio sempre volto alla comunicazione, al target, agli obiettivi;
  4. la valorizzazione della cultura locale e del territorio dovrà poi uscire dai propri confini per passare alla cassa di risonanza dell’estero, attraverso azioni culturali di più ampio respiro dalle quali attingere per manifestazioni successive.

La provvidenziale inestimabile risorsa della cultura si sta facendo largo presso numerose amministrazioni, soprattutto estere.
Un esempio?
Uno tra i più recenti: Marsiglia.
Marsiglia è stata nominata Capitale Europea della Cultura 2013: gli investimenti sono stimati in circa 680 milioni di euro, il budget della locale Camera di Commercio pari a 62 milioni di euro quasi esclusivamente investiti nel campo della cultura.
Le stime della ricaduta economica sono in rapporto 1 a 6 per ogni euro investito.
Marsiglia non è l’esempio più fulgido di ciò che alcune amministrazioni europee e non stanno facendo (vd Berlino, Londra, Istanbul), ma è uno dei casi che rende plausibile la via della

cultura come motore preziosissimo per far decollare l’economia, il territorio, il turismo tutti i giorni dell’anno.

Storia, territorio, cultura (locale e nazionale), contaminazione, arte, idee, comunicazione e programmazione: questi gli ingredienti universali per la New Cultural Economy.



















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