domenica 12 maggio 2013

MOVIMENTO FUTURISTA: ECCO IL FUTURISMO DI WEB SINISTRA


  ***VIDEO PROMO VIRTUALE....

MOVIMENTO FUTURISTA: ECCO IL FUTURISMO DI WEB SINISTRA
Ci siamo! Annunciamo la svolta neoprogressista, la nuova sinistra nell'era del web: a giugno prenotate tutti Gramsci e il 2000, per un futurismo radicale, libertario, edonistico, vaporizzatore, rottamatore, anti/postpolitico.

Dopo 30 anni di sonde dis-organiche, da Berlinguer e Gorbaciov all'eutanasia kattokomunista, per liberare il futurismo dalle sue involontarie ma concrete ambiguità destroidi (sebbene sempre nel solco di una destra rivoluzionaria, puramente immaginaria) abbiamo finalmente ricombinato il tutto in un quasi manuale/intellettuale dis-organico, né apocalittico né integrato, semplicemente net-rivoluzionario, alla luce dell'essenza originaria sia del futurismo che del cosiddetto progressismo o socialismo “scientifico” e-o “utopico” italiano. Anche con inediti assoluti scritti in tempi non sospetti, a metà anni 90, ora comprensibili. Abbiamo riformattato ad esempio: su un binario sociopolitico i vari Marx, proprio lui!, Antonio Gramsci, Pasolini, fino agli stessi Cacciari, e per quanto contingenti, evidenziati infatti come peraltro link ...MA non esorcizzabili!, gli stessi Renzi e Grillo.

Va da sé: nella cosiddetta sinistra non ci sono tracce attualmente di veri leaders capaci di avviare sul serio la nuova sinistra nell'era del web come macchina politica (e metapolitica) …. Con Epifani siamo ancora all'epifania eutanasia; la città di Franceschini, così per la cronaca, Ferrara, ha un nuovo primato, ora Capitale degli Zingari con la neonata principessa Rom, chiamata appunto Ferrara... La ghigliottina metaforica deve ancora abbattersi sugli zombies kattokomunisti... Il futurismo di sinistra che noi proclamiamo ha pertanto una logica e Il-logica del senso, come figura-sfondo “Gestalt”, scenario essenzialmente metapolitico. Discutibile ovviamente come ogni analisi futuribile, anche se immediata e poco remota.., ma la rotta – crediamo sia questa.

Come si accennava, dopo il binario strettamente sociopolitico, abbiamo riformattato anche il binario complementare metapolitico: a partire da certa sinistra intellettuale moderna e postmoderna tutta appunto da riscoprire: da certa scuola di Francoforte (ma non Adorno), Fromm e Reich, lo stesso Marcuse, fino ai vari Baudrillard, Delouze, Guattari, per l'Italia, oltre a Cacciari e Pasolini, lo stesso, piaccia o meno, ambiguo Tony Negri, anche Bifo. Liberati dalle croste psicologistiche o tardoideologiche, ecco una rotta neoprogressista, macchine desideranti informatiche per una nuova società, sia ben chiaro, postindustriale, radicale, libertaria e edonistica! Nulla a che vedere con la mitologia suicidale della decrescita (in)Felice! O con il neoluddismo ecofascista "rosso" incombente!!!

BASTA con i copioni proibizionisti e-o ipocriti MOR(T)ALISTICI psicopolitici: stop con l'incesto kattokomunista, con la Magistratura soviet verso gli avversari politici, con il terzomondialismo anti Internazionale... e antimodernista, con il mito della droga (antiproibizionismo non stop!), con il mito della prostituzione (pornopolitica legale in Parlamento e Case Chiuse regalate alla Mafia e la Camorra con le femministe ingenue e suore laiche anziché suffragette rivoluzionarie, vedi Merlin …. Boldrini ecc.!). Per la libera ricerca scientifica senza bioetiche cattofasciste tra le palle.... Per l'Uomo Nuovo votato al PIACERE e alla libera ricerca culturale e scientifica: parliamoci chiaro.... altro che semplice legge elettorale nuova e sacrosanti redditi di esistenza (per gli italiani in primis!!!) … FONDAMENTALE UN DECRETO x l'abolizione di ogni Religione, AIDS DEI POPOLI!! I MONOTEISMI IN PRIMIS!!! Si trasformino ufficialmente in mere associazioni culturali, i vari culti -tutti new age nei fatti--- Società Aperta diceva Popper, ma non Laici o Radicali fessi, ecco la soluzione...

Il tutto articolato con la futurologia utopica fin dal secondo novecento, culminata con gli ancora ineguagliati, McLuhan, Toffler, Bill Gates, Steve Jobs, in Italia da Marinetti come futurologo ante litteram a figure quali Roberto Vacca e Silvio Ceccato, Club di Roma (Peccei) Cicap CERN equipe... , Zichichi e Erice equipe....Veronesi...e equipe ecc. e anche almeno potenzialmente con i nuovi futurismi contemporanei. Ecco il primo capitolo incipit!
(2013) PER UNA FUTURISTICA UMANA Nel secondo novecento, purtroppo mixati suicidalmente con la mitologia del 68 e poi del '77, nel dibattito progressista furono di gran moda, i vari Herbert Marcuse, Wilheim Reich, Erich Fromm, in seguito nel bene e nel male, gli stessi Gilles Delouze, Felix Guattari, Franco Berardi Bifo, Antonio Negri, Jean Baudrillard, Guy Debord. Freud e Marx si memorizzò, naturalmente volgarizzando sia il potenziale psicanalitico che sociologico neoumanistico. Quel percorso invece, almeno per ipotesi neoprogressiste e neovaloriali, legittima oggi fondamentali reinvenzioni: furono tutte sonde, ben poco captate dalla sfera politichese, tranne -un poco - lo stesso Berlinguer nel suo volo incompiuto umanistico, coraggiose: risposte possibili – e previsionali, futuribili alla sfida del Duemila, dell'era spaziale, della televisione e delle nuove tecnologie elettroniche destinate poi alla Rivoluzione di Internet. Magari voli psicologici, psicosociali, troppo complessi per il trend ancora veterostalinista dominante in Italia in quasi tutta l'Intellighenzia più o meno organica, rossa, inquinata poi storicamente e letalmente dalle note anche derive massimaliste e estremiste. Va da sé il mai fiorito umanesimo socialista o futuristica umana, attraversava e assimilava anche in prospettive meno turbocapitaliste... bensì neoprogressiste una parallela letteratura sul Futuro d'impronta soprattutto angloamericana, bollata poi in Italia come “americanate” o futurismo americano, sebbene anche in Europa, Robert Jungk in particolare, la cosiddetta futurologia o futurismo sociale nel secondo novecento sia stata una autentica news e download rivoluzionario per i vetusti arnesi storicistico e sociologici. In Usa ci furono anche, tra parecchi, i casi bestseller e planetari di Marshall McLuhan e Alvin Toffler, di sconcertante lungimiranza. In Italia isolati pionieri quali Roberto Vacca e Silvio Ceccato. . Le suggestioni e connessioni che costellano, comunque, quella letteratura futuribile, alla luce di certa evoluzione futuristica e del divenire storico-sociale (e politico), suggerisce tutt'oggi sguardi e pensieri diversi, incompiuti ma da riattualizzare: libri sottovalutati o sopravvalutati (e distorsti!) ma preziosissimi come “La Rivoluzione della speranza” e “Avere o essere?” dello stesso Fromm, Bambini del Futuro e Psicologia di Massa del fascismo di Reich, L'Uomo a una Dimensione e Eros e Civiltà di Marcuse, più tardi le magari criptiche, molto complesse già postmoderne se non postumane da un lato, esplorazioni e provocazioni di Lacan stesso, dei già citati Delouze, Guattari, Baudrillard (definito agghiacciante da un certo Natta a un Convegno del PCI...) , dall'altro le analisi degli stessi McLuhan e Toffler (e altri) esitano tutt'oggi come rari esempi di futuristica umana, invitano in controluce ad una specifica e interessante reinterpretazione del futurismo cosiddetto sociale incompiuto, soprattutto – più in generale, indicano nuove rotte progressiste – a ben vedere- per la Sinistra italiana stessa per l'era di Internet: sinistra italiana metapolitica e metaculturale, da tempo in coma terminale (e i risultati sono lampanti...). Per un nuovo umanesimo tecnologico, neoprogressista, per una nuova ecologia pragmatica anziché la regressione neoluddista: per una Technoeconomy, la cosiddetta Green Economy o Decrescita felice, salutate dal dominate pensiero debolissimo come quasi panacee, modulazioni ma come antivirus,,, altrimenti gravi implosioni concrete psicosociali oltre che gap concettuali di rara reificazione orwelliana... In Italia (ma non solo) necessario ripartire anche (una prospettiva ovvio, nessun ismo) anche dal futurismo! E da nuovi futuristi e-o futuribili. , prossimi anche alle nuove tecnologie postInternet, dalla condizione postmoderna alla nuova condizione postumana. Ad esempio l'ultima futurologia o futurismo sociale, cosiddetta transumanista: amche chi scrive assieme ai cosiddetti transumanisti di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Ugo Spezza, Estropico ed equipe (anche diversi giovani ricercatori univeritari), ai futuristi digitali o transartistici di Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, tutti futurologi noti in Italia, almeno in certa avanguardia culturale, e altri, segnalano oggi (con diversi convegni, pubblicazioni ecc.) l'ultima ondata italiana futuribile ( anche in rotte metapolitiche almeno prossime a scenari neoprogressisti, libertari, umanistico-scientifici,)nuovi files -potenziali almeno- per una Sinistra nuova nell'era del Web



RobyGuerra futurista

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noi cani senza lacci ne padroni