Salus Per Aquam
pubblicata da Luca Calselli il giorno sabato 12 maggio 2012 alle ore 9.17 ·
Massimilano Fuksas immaginò un’Architettura in movimento. E’ qui la straordinarietà della Palestra di Paliano. Un’Architettura in movimento non si era mai vista, prima. L’Architettura, per definizione, sta. Non si muove. Paradossalmente, invece, possiamo dire che la Palestra di Paliano sembra muoversi. Oggi guardiamo le architetture di Gerhy o di Zaha Adid, non rimaniamo stupiti dall’idea di movimento che esprimono ma, nel 1979, non era così. E’ così, solo da quel giorno. Il giorno in cui hanno disarmato la Palestra di Paliano.
Fuksas immaginava un edificio di stampo borghese, alla deriva. Diceva che il sogno di una generazione si era infranto. La Palestra di Paliano è un Manifesto politico. E’ la rappresentazione architettonica o, forse, scultorea, di un’epoca.
Noi, oggi, vogliamo celebrarla e storicizzarla, rappresentando la rinascita del sogno, attraverso la ricerca, quasi ossessiva, della qualità, della bellezza, della modernità.
Come la Fenice rinasce, così, nel terzo millennio, a cento anni dal Futurismo, la Palestra di Paliano diventi il manifesto di una nuova modernità. Non Delusione e Rinuncia ma Voglia di Futuro.
Immaginiamo un’esplosione cosmica, dalle cui schegge comincino a nascere le stelle. Immaginiamo una struttura e un luogo vivaci, in movimento, pieni di luci, di colori. I colori e le luci delle immagini che scorrono sulle superfici vetrate, delle mostre virtuali e degli eventi in videoconferenza, in collegamento con il mondo; i colori e le luci negli occhi dei bambini, sul parco; i colori e le luci del lavoro vero e della piena attività, dei ristoranti dell’hotel accesi, vivi, pieni di gente. Immaginiamo un luogo del benessere fisico e mentale. Un luogo forte della sua dinamicità, della sua bellezza e della qualità esclusiva che sa esprimere.
Il Beton-brut della facciata inclinata, sarà recuperato e salvaguardato e così l’idea della Piazza italiana, con i prospetti dei Palazzi e i balconi. Sarà evidenziata la trasparenza e, con essa, il gioco dei riflessi che la facciata inclinata crea con le pareti vetrate. Sarà esaltata l’idea della Palestra come Agorà, come Piazza e luogo di giochi e eventi.
La Palestra di Fuksas sarà recuperata e portata a nuova vita, senza alterare e, piuttosto, esaltando i contenuti ideologici e concettuali che esprime. Le nuove strutture, in acciaio, vetro e cemento, altamente tecnologiche, non si appoggeranno all’esistente. Non si confonderanno con esso e non cercheranno la mimesi. In questo modo lo rispetteranno, non alterandolo, non confondendolo. Non dovremo, un giorno lontano, andare a ricercare il vecchio e il nuovo costruito. Sarà’ tutto chiaro, fin da subito. Sembrerà, davvero, che i nuovi elementi siano caduti lì, per caso (o per necessità), entrando a far parte di un luogo costruito, ma non troppo.
Luca Calselli & Giovanni Scaglioni
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noi cani senza lacci ne padroni