"Mi piace il rugby e continuerò a giocarlo
a tutti i costi."
Ernesto “Che” Guevara
La diatriba dei Graziano….
C’è un Graziano che qualche millennio fa
giocava a Rugby e un Graziano che ha deciso da esemplare tifoso di calcio di
denigrare questo Sport.
… Mio caro, noi ci siamo sempre trovati in
sintonia ma proprio non posso accettare un simile articolo sul rugby. Nemmeno
da parte tua.
Prima di tutto perché dalle cose che hai
scritto è evidente che il Rugby per te è come parlare il farsi e se non si conosce
una cosa non è obbligatorio parlarne come se la si conoscesse.
Se invece il tuo voleva essere un “articolo”
ironico (forse spiegherebbe l’incomprensibile uso di un romanesco gratuito),
beh…. d’accordo che l’ironia per essere tale deve essere “sottile” ma nel tuo
articolo è così sottile da diventare inesistente! E soprattutto, spiegamene per
favore l’utilità. Stimolare dei commenti? Troppo subdolo anche questo.
E quindi mi sento obbligato a considerare le
tue parole come serie, nonostante la scelta stilistica.
Ho sempre pensato a te come uomo di cultura e
onesto, ma ritengo che non si possa né si debba parlare di una cosa che non si
conosce e soprattutto offendere chi crede in questo sport.
E da dove si legge la tua completa ignoranza
dello sport e della storia dello sport in questione? Dalla totale mancanza di
curiosità di capire, dall’assenza di
reali argomenti.
La tua è una disamina di un livello così basso
che non ti si addice.
E poi… che cosa c’entra il “romanesco”? Di
persona tu non parli così… perché utilizzarlo per denigrare ciò che palesemente
non conosci?
Ma veramente tutto questo astio per il
posticipo della tua Roma?
Graziano!
Per favore!
Ho sempre apprezzato il tuo modo onesto di
parlare di argomenti a te noti… cos’è ora questa presunzione di conoscere la
verità assoluta riguardo al rugby e alle sue “tradizioni”? Non ne hai bisogno!
Il rugby è uno stile di vita, è mettere in
gioco tutto in campo considerando sempre e comunque l’avversario non come un
nemico ma come avversario, apprezzarne il valore e riconoscerlo anche in caso
di sconfitta.
Ecco uno dei motivi del terzo tempo… non “pe fa
pace” (scusa se ho tralasciato qualche tuo apostrofo…. Ma per uno come me ce ne
erano un po’ troppi).
E, cosa che mi stupisce ancora di più, sono le
risposte che stai dando…. Ci ho pensato sai, prima di scrivere un commento.
Pensavo di esaurire l’argomento con un paio di
battute, ma l’arroganza delle tue risposte ai commenti fatti mi fa pensare.
E anche un po’ irritare perché scrivere è una
gran bella cosa, ma bisognerebbe assumersi la responsabilità di informarsi
prima di scrivere, anche e soprattutto da chi fa il giornalista e non solo per
una questione di etica e deontologia ma anche perché non si dovrebbe pensare
che i propri lettori sono tutti coglioni e in attesa di giudizi superficiali e
personali spacciati per “verità assolute”.
Con la solita stima per il Graziano che so
curioso,
Graziano Cecchini
P.S. se invece era un subdolo espediente per
movimentare e stimolare commenti ai propri articoli ricorda che ad un certo
punto bisognerebbe “uscire dal
personaggio” e risparmiare a tutti certi commenti.
E poi io i tuoi articoli li leggo anche se non
scrivi cazzate!
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