lunedì 12 novembre 2012

Politica e Arte nei secoli

Politica e Arte nei secoli
“Lettera aperta di un romano che ha voglia di riflettere un po’…”

Qualche giorno fa sono capitato a L’Eur, nelle vicinanze del Palazzo della Civiltà.
Come sempre mi sono concesso qualche secondo per alzare gli occhi sul travertino della costruzione e leggere l’iscrizione sopra gli archi simmetrici.
E mi sono chiesto: quelle parole hanno ancora un senso? Ha ancora senso, oggi, nel 2012, chiedersi se noi italiani siamoun popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori?
Sembrano così fuori moda! Poeti, artisti, eroi, pensatori, santi e scienziati…. Popolo!
Che parole strane in confronto a quelle che riempiono le pagine dei nostri giornali!
Giovani, pensionati, cassaintegrati, licenziati, esodati, e poi ancora professori, tecnici, rottamatori…. Choosy…
Davvero parlare di arte e poesia è così fuorimoda, anacronistico, non-contemporaneo?
Siamo proprio alla fine del mondo, hanno ragione i Maja! Se la vita del nostro Paese si riduce alle innumerevoli trasmissioni di attualità che, ammetto, cominciano a disgustare anche uno come me che la vita ha dotato di un bel po’ di pelo sullo stomaco, allora… com’è che si dice? “Siamo alla frutta!”
Ma, sarà l’artista che è in me, un po’ rivoluzionario, un po’ ribelle e politicamente scorretto, testardo e controcorrente, ma sono convinto che l’Arte ha ancora molto da dire a questa Italia abbruttita e svenduta al miglior offerente.
I nostri artisti, i nostri poeti, i nostri pensatori sanno fare di meglio dei nuovi giullari, tutti proiettati alla prossima grande svendita prevista a marzo 2013.
Ma guardateli, tutti pronti per il gran finale: dal fiorentino rottamatore, al prevedibile Pd in maniche di camicia, dal buon Alfano che gioisce per non si sa bene cosa e Verini che si incazza, Di Pietro che tenta l’inciucio, Vendola che esulta per essere stato assolto ma che poi viene insultato dal signor Luigi Marattin, assessore PD a Ferrara e amico del rottamatore, Berlusconi che ride, s’indigna e tromba, Grillo che si sfoga con una militante 5 stelle che partecipa a Ballarò….
E così, tra punti G, orifizi anali elargiti in modo indiscriminato, baruffe da Bar dello sport e qualche gita in jet di amici c’è ben poco da stare allegri e, in effetti, sembrano lontani i tempi di artisti e poeti, ambasciatori di grandi idee rinnovatrici e interpreti del proprio tempo!
Perché, amici miei, l’Arte è questo: è significato, contenuto, innovazione, interpretazione, è azione creativa, non sono gli ArchiStar, non sono i progetti faraonici che si sovrappongono l’uno all’altro lasciando splendide strutture vuote di opere d’arte ma piene zeppe di responsabili e direttori insigniti per motivazioni politiche e non di merito!
Dove è l’arte al Maxxi, al Macro, alla Biennale, alla Triennale, alla Quadriennale?!
Quando ci si trova davanti all’Arte, quella vera, cadono le polemiche, la bocca si chiude e gli occhi si spalancano, e sono gli occhi e le bocche del laureato, dell’operaio, del disoccupato, del precario, della casalinga e dell’industriale… è questo che fa l’Arte.
Forse qualcosa di più, mai qualcosa di meno.
Ci sono così tanti esempi nella storia!
Lasciate che ne citi uno, un esempio che crea un ponte tra il passato e il presente…
Qualche sera fa, su un nuovo canale della piattaforma Sky, è stato trasmesso in prima serata (un vero e proprio avvenimento) uno speciale dedicato a Michelangelo.
Programma strutturato bene, ha raccontato alcuni aneddoti meno noti e taciuto numerosi aspetti altrettanto poco noti. Chiaro esempio di come le opere del genio di Michelangelo furono utilizzate ieri e sono utilizzate oggi da poteri non così distanti tra loro.
Ammetto che Michelangelo è uno dei miei talloni d’Achille: ammiro l’artista, interprete e creatore delle più alte espressioni del genio umano, ammiro l’uomo e il suo carattere difficile che però gli ha permesso di sopportare la fatica delle Apuane e tener testa a personaggi come Giulio II e anche per questo lo preferisco a tanti Grandi del suo tempo. E anche per questo mi è facile aggrapparmi alla sua immagine per parlare di cose importanti come l’Arte e la Cultura.
Alla luce di questo le mie conclusioni finali sono: ieri come oggi i politici avveduti sono stati capaci di utilizzare l’Arte e gli Artisti come traduttori simultanei delle loro idee.
Giulio II e Michelangelo, due personalità estreme e spesso in contrasto tra loro, hanno dato vita ad alcune delle opere più straordinarie non solo del Rinascimento italiano, ma di tutti i tempi.
Ma un altro esempio immortale precede lo spirito del Rinascimento italiano, l’esempio per antonomasia del Mecenatismo che tanto bene ha fatto all’Italia: Virgilio, Augusto e l’Eneide.
E’ il I secolo a.C. e Virgilio, sotto l’ala protettrice di Mecenate appunto, conosce Augusto e per lui scrive l’opera che sancisce l’origine e la natura divina del potere imperiale: così come Enea era destinato a fondare Roma, Augusto è destinato a guidarla e a renderla grande.
Quando l’Arte con la “A” maiuscola si mette a servizio di un’idea trascende le mode, le idee e le persone stesse che l’hanno generata e rimane illesa nei secoli.
O almeno…. illesa fino ad oggi.
Perché purtroppo la Roma di Augusto, la Roma dei Papi, quella Rinascimentale, l’Italia tutta è oggi nelle mani di illuminati amministratori che invocano “la dismissione del patrimonio” per poter far fronte a debiti e arretrati.
Anche il Sindaco di Roma è della stessa opinione: vendere vendere vendere…. non sfruttare al massimo delle loro potenzialità i tesori della città, ma svenderli.
Insomma, tanta fatica per niente per questo nostro popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori!


Graziano Cecchini


2 commenti:

  1. nov 2015 e molti sono e stanno per essere dimenticati.......

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  2. Grande e potente breve analisi culturale sullo Stato delle Cose in Italia nella politica culturale in generale. La fontana rossa... continua a zampillare!

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noi cani senza lacci ne padroni