Politica e Arte nei secoli
“Lettera aperta di un romano che ha voglia di riflettere un
po’…”
Qualche giorno fa sono capitato a L’Eur, nelle vicinanze del
Palazzo della Civiltà.
Come sempre mi sono concesso qualche secondo per alzare gli
occhi sul travertino della costruzione e leggere l’iscrizione sopra gli archi
simmetrici.
E mi sono chiesto: quelle parole hanno ancora un senso? Ha
ancora senso, oggi, nel 2012, chiedersi se noi italiani siamo “un
popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di
navigatori di trasmigratori?”
Sembrano così
fuori moda! Poeti, artisti, eroi, pensatori, santi e scienziati…. Popolo!
Che parole
strane in confronto a quelle che riempiono le pagine dei nostri giornali!
Giovani,
pensionati, cassaintegrati, licenziati, esodati, e poi ancora professori,
tecnici, rottamatori…. Choosy…
Davvero parlare
di arte e poesia è così fuorimoda, anacronistico, non-contemporaneo?
Siamo proprio
alla fine del mondo, hanno ragione i Maja! Se la vita del nostro Paese si riduce
alle innumerevoli trasmissioni di attualità che, ammetto, cominciano a
disgustare anche uno come me che la vita ha dotato di un bel po’ di pelo sullo
stomaco, allora… com’è che si dice? “Siamo alla frutta!”
Ma, sarà
l’artista che è in me, un po’ rivoluzionario, un po’ ribelle e politicamente
scorretto, testardo e controcorrente, ma sono convinto che l’Arte ha ancora
molto da dire a questa Italia abbruttita e svenduta al miglior offerente.
I nostri
artisti, i nostri poeti, i nostri pensatori sanno fare di meglio dei nuovi
giullari, tutti proiettati alla prossima grande svendita prevista a marzo 2013.
Ma guardateli, tutti pronti per il gran finale: dal
fiorentino rottamatore, al prevedibile Pd in maniche di camicia, dal buon
Alfano che gioisce per non si sa bene cosa e Verini che si incazza, Di Pietro
che tenta l’inciucio, Vendola che
esulta per essere stato assolto ma che poi viene insultato dal signor Luigi Marattin,
assessore PD a Ferrara e amico del rottamatore, Berlusconi che ride, s’indigna
e tromba, Grillo che si sfoga con una militante 5 stelle che partecipa a
Ballarò….
E così, tra punti G, orifizi anali elargiti in modo
indiscriminato, baruffe da Bar dello sport e qualche gita in jet di amici c’è
ben poco da stare allegri e, in effetti, sembrano lontani i tempi di artisti e
poeti, ambasciatori di grandi idee rinnovatrici e interpreti del proprio tempo!
Perché, amici miei, l’Arte è questo: è significato,
contenuto, innovazione, interpretazione, è azione creativa, non sono gli
ArchiStar, non sono i progetti faraonici che si sovrappongono l’uno all’altro
lasciando splendide strutture vuote di opere d’arte ma piene zeppe di
responsabili e direttori insigniti per motivazioni politiche e non di merito!
Dove è l’arte al Maxxi, al Macro, alla Biennale, alla
Triennale, alla Quadriennale?!
Quando ci si trova davanti all’Arte, quella vera, cadono le
polemiche, la bocca si chiude e gli occhi si spalancano, e sono gli occhi e le
bocche del laureato, dell’operaio, del disoccupato, del precario, della
casalinga e dell’industriale… è questo che fa l’Arte.
Forse qualcosa di più, mai qualcosa di meno.
Ci sono così tanti esempi nella storia!
Lasciate che ne citi uno, un esempio che crea un ponte tra
il passato e il presente…
Qualche sera fa, su un nuovo canale della piattaforma Sky, è
stato trasmesso in prima serata (un vero e proprio avvenimento) uno speciale
dedicato a Michelangelo.
Programma strutturato bene, ha raccontato alcuni aneddoti
meno noti e taciuto numerosi aspetti altrettanto poco noti. Chiaro esempio di come
le opere del genio di Michelangelo furono utilizzate ieri e sono utilizzate
oggi da poteri non così distanti tra loro.
Ammetto che Michelangelo è uno dei miei talloni d’Achille:
ammiro l’artista, interprete e creatore delle più alte espressioni del genio
umano, ammiro l’uomo e il suo carattere difficile che però gli ha permesso di
sopportare la fatica delle Apuane e tener testa a personaggi come Giulio II e
anche per questo lo preferisco a tanti Grandi del suo tempo. E anche per questo
mi è facile aggrapparmi alla sua immagine per parlare di cose importanti come
l’Arte e la Cultura.
Alla luce di questo le mie conclusioni finali sono: ieri
come oggi i politici avveduti sono stati capaci di utilizzare l’Arte e gli
Artisti come traduttori simultanei delle loro idee.
Giulio II e Michelangelo, due personalità estreme e spesso
in contrasto tra loro, hanno dato vita ad alcune delle opere più straordinarie
non solo del Rinascimento italiano, ma di tutti i tempi.
Ma un altro esempio immortale precede lo spirito del
Rinascimento italiano, l’esempio per antonomasia del Mecenatismo che tanto bene
ha fatto all’Italia: Virgilio, Augusto e l’Eneide.
E’ il I secolo a.C. e Virgilio, sotto l’ala protettrice di
Mecenate appunto, conosce Augusto e per lui scrive l’opera che sancisce
l’origine e la natura divina del potere imperiale: così come Enea era destinato
a fondare Roma, Augusto è destinato a guidarla e a renderla grande.
Quando l’Arte con la “A” maiuscola si mette a servizio di
un’idea trascende le mode, le idee e le persone stesse che l’hanno generata e
rimane illesa nei secoli.
O almeno…. illesa fino ad oggi.
Perché purtroppo la Roma di Augusto, la Roma dei Papi,
quella Rinascimentale, l’Italia tutta è oggi nelle mani di illuminati
amministratori che invocano “la dismissione del patrimonio” per poter far
fronte a debiti e arretrati.
Anche il Sindaco di Roma è della stessa opinione: vendere
vendere vendere…. non sfruttare al massimo delle loro potenzialità i tesori
della città, ma svenderli.
Insomma, tanta fatica per niente per questo nostro popolo di poeti di artisti di
eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori!
Graziano Cecchini
nov 2015 e molti sono e stanno per essere dimenticati.......
RispondiEliminaGrande e potente breve analisi culturale sullo Stato delle Cose in Italia nella politica culturale in generale. La fontana rossa... continua a zampillare!
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