Padre di sei figli senza lavoro si dà fuoco al Quirinale, è grave
Un uomo si è dato fuoco davanti a Montecitorio. Trasportato subito in ospedale in gravi condizioni, non sarebbe in pericolo di vita. Si attendono ulteriori aggiornamenti.
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Poco prima delle 14:00 di oggi, 18 ottobre, un uomo è stato protagonista di un gesto disperato: si è dato fuoco davanti a Montecitorio utilizzando un liquido infiammabile e un accendino. Secondo una prima ricostruzione e in base alle prime informazioni, il gesto potrebbe essere collegato ad una grave situazione economica in cui l’uomo, un cittadino romeno di 55 anni, disoccupato e padre di 6 figli, residente in Piemonte, a Pinerolo, verserebbe. Un carabiniere in servizio al Quirinale è intervenuto prontamente per spegnere le fiamme, restando peraltro leggermente ferito alla mano, mentre l’uomo è stato soccorso dal personale del 118 intervenuto subito sul posto e trasportato, pare in stato di incoscienza, all’ospedale Sant’Eugenio con codice rosso. Nonostante le numerose ustioni causate dal gesto estremo, si parla di ustioni di secondo e terzo grado che interesserebbero le braccia, le gambe e il torace, non sarebbe in pericolo di vita.
Il tutto sembra essere avvenuto all’improvviso, tanto che le forze dell’ordine non sono riuscite a fermarlo, davanti a numerosi turisti, qualcuno tra le persone che si trovavano sul posto, ha riferito di aver visto l’uomo a terra, quasi privo di abiti, che si muoveva ancora, altri hanno poi descritto la scena del soccorso, quando con una coperta si è cercato di tamponare le fiamme.
Non si può non ricordare che solo due mesi fa era morto Angelo Di Carlo, l’uomo di 54 anni che si era dato fuoco per protesta lo scorso 11 agosto, lanciandosi verso l’ingresso della Camera dei Deputati avvolto dalle fiamme, lasciando al figlio una lettera e 160 euro. Quel gesto avevo lasciato tutti nello sgomento, una sensazione rinnovata oggi dal gesto di un altro uomo disperato. Angelo non ce l’aveva fatta, era morto in ospedale dopo un’agonia durata per giorni, concludendo la propria vita, una vita di lotta contro la precarietà, con un atto estremo di protesta.
Si attendono adesso notizie sullo stato di salute dell’uomo di cui si hanno, al momento, solo queste poche informazioni.
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noi cani senza lacci ne padroni